Tommaso Fiore, I corvi scherzano a Varsavia, a cura di Simone Guagnelli, Stilo editrice, collana 7. Biblioteca di Letteratura Pugliese, 2019 – ISBN 9788864792309

 

Il volume

Il libro propone il racconto che ha inaugurato la trilogia di Fiore dedicata all’Utopia del socialismo in Europa centrale. Dopo aver partecipato al Congresso Internazionale degli Intellettuali per la Pace (Wrocław, 25-28 agosto 1948), Tommaso Fiore torna nella Repubblica Popolare di Polonia nel novembre del 1953 come capo delegazione della Associazione italiana per i rapporti culturali con la Polonia. Dalle impressioni ricavate nel corso delle due esperienze, soprattutto della seconda, nasce I corvi scherzano a Varsavia, che nel presente volume viene riproposto con l’aggiunta di un ricco apparato di note e di una introduzione che ricostruisce le vicende, a tratti rocambolesche e sempre curiose, di quei viaggi. Questo testo, ancora fresco e avvincente, sospeso tra il genere odeporico, storico, politico e puramente letterario, costituisce il primo tassello della trilogia che l’autore ha dedicato all’Utopia del socialismo in Europa orientale; ad esso seguiranno, infatti, Al paese di Utopia, sulla Russia sovietica, e Sull’altra sponda, dedicato all’Albania (entrambi già pubblicati da Stilo Editrice). L’interesse di Fiore per i Paesi del socialismo reale nasce dal suo forte impegno a favore del Mezzogiorno e ben si coniuga con la sua militanza antifascista e democratica.

 

L’autore

Tommaso Fiore (1884-1973) è stato uno dei più illustri intellettuali pugliesi. Protagonista del pensiero meridionalista del XX secolo, si impegnò in modo particolare nella difesa dei diritti dei contadini; dopo la Prima Guerra Mondiale partecipò alla vita politica nel Partito d’Azione e, insieme a Salvemini, si impegnò contro le eredità del periodo fascista. Fu sindaco di Altamura (1920-22) e provveditore agli Studi di Bari (1944-48), oltre che docente di Latino e Greco presso il liceo classico di Molfetta. Allievo di Giovanni Pascoli e di Benedetto Croce, ebbe un’intensa attività intellettuale, che spaziò da Virgilio a Erasmo da Rotterdam, da Tommaso Moro a Spinoza, con particolare attenzione, soprattutto nella seconda parte della sua vita, anche alla cultura russa. Fu autore di libri particolarmente importanti e suggestivi sulla Puglia contadina e operaia, come Un popolo di formiche (1952), che vinse il Premio Viareggio, Il cafone all’Inferno (1955) e Formiconi di Puglia (1963).

 

Simone Guagnelli è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bari e traduttore. Come studioso, diviso tra la Polonia e la Russia, ha sempre prediletto il lavoro d’archivio, dedicandosi ad articoli, saggi e volumi (sia in italiano che russo) che spaziano da tematiche cinquecentesche fino ai rapporti tra Italia e Russia nel secondo Novecento. Nel 2003 ha fondato, con Alessandro Catalano, la rivista internazionale di culture slave «eSamizdat». Nel 2010 ha pubblicato in Russia, con Andrej Ar’ev, la corrispondenza inedita del poeta russo emigrato Georgij Ivanov con il critico Roman Gul’ (Petropolis, San Pietroburgo 2010). Tra le altre cose ha anche pubblicato due lettere inedite di Umberto Zanotti Bianco («eSamizdat», 2004, 2), meridionalista e conoscente di Fiore.